Inclusivicity – Inclusività al contrario

Il Progetto Dare

Il progetto DARE sta attuando un percorso sperimentale di rigenerazione urbana in chiave digitale del quartiere Darsena di Ravenna che ha fatto emergere, raccolto e selezionato nuove idee, che si stanno trasformando in progetti realmente fattibili, attraverso l’incontro tra idee, spazi e opportunità di finanziamento: il percorso Verso la Tattica Darsena 2022-2023.

Scopri il progetto

Vota il nostro progetto 

Atletica Ravenna società affiliata alla FIDAL dal 1964, ha forti legami con il territorio ravennate. Punto di riferimento nel panorama sportivo locale, con risultati in regione e in ambito nazionale. Non sono infatti mancati titoli nazionali in diverse discipline. Oltre 450 gli atleti, molti in età scolare dai 6 ai 18 anni. Gli atleti maturi si cimentano nelle lunghe distanze e nei lanci. I tecnici sono qualificati Fidal e laureati in Scienze Motorie. Sono splendide persone, educatori preparati. Alcuni di essi sono atleti olimpionici. È viva la convinzione e la consapevolezza che attraverso la promozione della pratica sportiva e dei suoi valori civici e sociali, si possa favorire l’integrazione delle persone disabili, delle minoranze etniche e dei gruppi  sociali vulnerabili; in altre parole si incoraggia l’inclusione sociale, si favorisce l’incontro delle persone, che siano “normodotate” o meno. I benefici accresceranno tutte le componenti coinvolte sia sul lato umano che sportivo.

Esperienze Pregresse

Gestione impianto sportivo comunale con esperienza trentennale. La grande esperienza da parte delle professionalità incluse al proprio interno, danno al progetto garanzia di competenza e preparazione nella gestione delle problematiche legate alla gestione di una struttura sportiva e ricettiva strutturata.

Organizzazione eventi e manifestazioni sportive di livello nazionale e internazionale. Anche in questo caso gli operatori e le persone coinvolte nella SSD hanno professionalità e capacità tali da assicurare la corretta realizzazione dei progetti. Infatti, le esperienze vanno dall’organizzazione di eventi internazionali, quali campionati del mondo, europei e nazionali, tanto da coinvolgere anche il comitato olimpico e paralimpico in occasione delle olimpiadi invernali di Torino 2006.

Progetto “sport inclusivo” da quattro anni viene organizzato con la partecipazione di 10/15 ragazzi con diverse disabilità che sono inseriti in nodo naturale nelle programmazioni sportive dei gruppi di atleti. Si è messo in evidenza quanto sia coinvolgente e arricchente dal punto di vista delle autonomie acquisite dai partecipanti, l’attività fisica e sportiva svolta “tutti insieme”.

“Senza Confini, l’inclusione nello sport per tutti” Il progetto che si è realizzato con il patrocinio del Comune di Ravenna, è rivolto in particolare agli ospiti delle strutture per minori non accompagnati, richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria (SPRAR e CAS). I ragazzi sono stati inseriti nei gruppi di allenamento esistenti ed in alcuni casi hanno continuato l’attività sportiva ed agonistica.

Ruolo del Proponente

Il proponente intende svolgere la funzione di coordinamento tra tutti gli attori del gruppo che vedremo nei punti successivi. Tramite la costituzione di un’associazione tra associazioni ed enti, sarà la fase successiva allo scopo di dare realizzazione all’idea, allo scopo di far si che il progetto possa avere il successo in termini di persone coinvolte. Obiettivo è quello di coinvolgere trasversalmente tutti i cittadini proponendo attività e servizi fruibili in modo semplice e socialmente sostenibile.

La Nostra Proposta

La città di Ravenna ed il suo comprensorio presenta un’alta percentuale di persone con disabilità cosiddette di alto profilo, che spesso svolgono attività sottodimensionate alle loro reali capacità. Questo aspetto, come può avvenire per tutti i lavoratori, rende poco stimolante il loro impegno lavorativo, minimizzando la loro produttività individuale e di conseguenza quella dell’ente in cui operano.

Sono diverse le esperienze virtuose di progettazione di percorsi formativi e socio-occupazionali dedicati all’individuo che tenessero nel contempo conto dell’aspetto produttivo dell’intero progetto. In questi contesti, infatti, le persone, sentendosi veramente realizzate nel lavoro da portare a termine, hanno creato le condizioni di successo del progetto, anche dal punto di vista economico.

I partecipanti, realmente coinvolti nello sviluppo, diventano reali protagonisti del complessivo piano di lavoro.

Il presente progetto si propone di costruire un percorso strutturato, finalizzato alla formazione e all’ottenimento delle necessarie capacità di gestione a 360 gradi di una struttura complessa:

  • sportiva, che ospita diverse specialità, comprese quelle paraolimpiche – quindi svolte all’interno Comitato Italiano Paraolimpico – che discipline sportive degli enti affiliati al CONI.
  • ricettiva, costruita integrando tra loro soggetti che provengono da diverse specificità (sociale, culturale, sportiva) in un percorso di rete che crei un’ampia offerta di servizi di qualità, ampliando le possibilità ricettive della città.

Lo scopo finale è quello di dare vita ad un complesso ricettivo finalizzato al turismo accessibile e che guarda a vari ambiti, compreso quello sportivo, generando allo stesso tempo le fondamentali economicità per l’autosostentamento.

In questo modo si vuole limitare, man mano che il progetto si sviluppa, l’intervento della P.A. con finanziamenti dedicati che quindi diventano, mese dopo mese, anno dopo anno, sempre meno necessari e onerosi fino, in alcuni casi, anche a diventare ininfluenti nell’economicità dell’azienda.

Così facendo la persona con disabilità non rappresenta un individuo da supportare in tutto e per tutto, ma diventa persona che produce reddito e servizi per la comunità tutta. Un obiettivo ambizioso con cui si mira a trasformare l’idea, troppo spesso diffusa, che relega le persone con disabilità in un ambito esclusivamente assistenziale, bisognose di cura e supporto.

La disabilità, soprattutto quella di più alto profilo, secondo l’esperienza delle Associazioni, non è di ostacolo alla creazione e sviluppo di un progetto redditizio in contesti lavorativi.

Il lavoro di costruzione e collaborazione della rete è parte integrante del progetto, il cui obiettivo è anche quello di favorire lo scambio di competenze e buone prassi tra associazioni e enti provenienti da diverse specificità. Si vuole in questo modo mettere a servizio le competenze per riuscire ad offrire diverse tipologie di servizi e attività di attrazione turistica.

Attività

L’idea della struttura e dei percorsi lavorativi e socio- occupazionali nasce dall’esperienza maturata in progetti già attivati nel comprensorio ravennate, che hanno visto tanti ragazzi/e impegnati nello sviluppo di progettualità che hanno concretamente influito sul rafforzamento delle loro autonomie personali e sulla loro professionalità, sviluppando una reale capacità di creazione di reddito. Per questo motivo ci si propone di puntare sulle potenzialità degli attori con disabilità di più alto profilo che parteciperanno al progetto.

Lo scopo è di creare le basi per la copertura di tutti quei servizi che si svolgono all’interno della struttura ricettivo-sportiva.

Le attività da sviluppare all’interno del progetto sono in particolare quelle di: segreteria, receptionist, organizzativa delle attività, amministrativa, progettuale, formativa, informativa e di marketing. Vengono inoltre programmate le normali attività di gestione delle strutture quali la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture amministrate, la cura del verde, la gestione, in tutti i suoi aspetti del punto ristoro/bar, ovvero minimarket, ristorante self-service, gestione sale convegno/meeting.

Legate al complesso sportivo, invece, è prevista una ampia gamma di offerte di sport accessibili e inclusivi, dal rugby al calcio, all’atletica, ogni disciplina è seguita da professionisti e volontarie/i esperti.

Il percorso verrà strutturato in diverse azionI

Azione 0: Creazione e coinvolgimento della rete

Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare diverse attività e servizi innovativi di interesse pubblico, incrementando così un’offerta, anche turistica, variegata e accessibile. Il lavoro di creazione di partnership e di collaborazione tra i soggetti coinvolti sarà quindi presupposto necessario per mettere in rete le attività e le competenze delle diverse associazioni.

Azione 1: Organizzazione e sviluppo struttura ricettiva

Una volta stabilita la rete e definiti i ruoli, si comincerà a sistemare la struttura, occupandosi dell’organizzazione, permessi e tutto ciò che serve per l’apertura di un’attività.

L’azione si svilupperà in più fasi e dovrà nel tempo coinvolgere la comunità in progetti culturali e sociali, fortificando in loro il legame col proprio territorio.

Dopo la fase di avviamento e di organizzazione generale, si potrà iniziare a mettere in pratica la strategia commerciale delineata al fine di offrire un servizio completo e stimolante. La struttura porterà avanti sia una gestione ordinaria – che si occuperà del quotidiano, dell’ospitalità, vitto e alloggio del cliente – che una gestione straordinaria, che si occuperà di iniziative particolari, come l’organizzazione di eventi sportivi, ludici o di interesse culturale.

Azione 2: Organizzazione e pianificazione attività sportiva inclusiva

Parallelamente, verrà strutturata l’offerta sportiva, in gradi di ospitare diverse specialità paraolimpiche, quindi svolte all’interno Comitato Italiano Paraolimpico, che discipline sportive degli enti affiliati al CONI.

Obiettivo dell’intervento è promuovere nelle persone con disabilità, e non solo, il valore della pratica sportiva, l’integrazione delle attività motorie strutturate nell’ambito della quotidianità e fornire le competenze tecniche necessarie alla loro realizzazione. Fornire nuovi luoghi e strumenti di svago, tempo libero e attività sportive che diventino con il tempo anche punto di riferimento per costruire nuove reti sociali e amicali all’interno del quartiere.

Allineamento con gli scenari

  • SCENARIO 1 – La Darsena laboratorio, luogo della conoscenza e della sperimentazione

L’intervento proposto si basa sulla convinzione che la co-progettazione e la contaminazione tra discipline e ambiti diversi sia indispensabile ad uno sviluppo verso il futuro. Attraverso la sperimentazione di percorsi di co-gestione della struttura, ogni attore si mette alla prova e partecipa attivamente nel processo di nascita, crescita e sviluppo del progetto. La messa in campo di competenze diversificate può creare processi di innovazione inaspettati e nuovi modelli di collaborazione.

  • SCENARIO 2 – La Darsena cosmopolita, luogo della comunità, dell’inclusione e dell’interscambio

Il progetto nasce dall’obiettivo di migliorare la qualità della vita di ragazzi/e e persone in condizioni di fragilità e con disabilità, offrendo occasioni di inserimento lavorativo e moltiplicando l’offerta di attività e servizi al fine di prevenire l’emarginazione sociale.

Le attività proposte si rivolgeranno anche alle diverse abilità, allo scopo di divulgare la pratica ludica e sportiva come mezzo per stimolare la collaborazione e l’accettazione dei propri e altrui limiti e fornire gli strumenti per affermare la propria autonomia, al di fuori degli ambiti protetti abituali.

  • SCENARIO 3 – La Darsena verde, luogo degli stili di vita sostenibili e all’aria aperta

La promozione della pratica sportiva è motore fondante del progetto. Attraverso l’offerta di attività diverse e inclusive, si vuole promuovere uno stile di vita sano e sostenibile, con un’attenzione particolare anche ai risvolti psicologici del processo: le attività sportive possono essere infatti considerate non solo come semplici attività di svago, ma come un moltiplicatore delle dinamiche di gruppo nonché uno strumento terapeutico – non tanto in termini di cura ma come prevenzione del disagio.

Obiettivi dell’invito che la proposta declina

  • OBIETTIVO 1 – Partecipazione/integrazione territoriale

La prima azione del progetto è volta alla costruzione di una rete di soggetti con diverse specificità che vuole mettere in campo competenze diversificate in una logica di collaborazione.

Con la struttura, infatti, si mettono in campo diversi attori sociali: associazioni e società sportive, sociali, culturali che, ognuna con le proprie competenze ed esperienze, lavora alla realizzazione di un percorso comune finalizzato alla rigenerazione urbana.

Attraverso la pratica dello sport si vuole allargare il bacino dell’offerta territoriale, incentivando soprattutto le discipline paraolimpiche.

  • OBIETTIVO 2 – Prossimità/inclusione sociale

In un’ottica di promozione di interventi che sappiano generare situazioni di inclusione sociale, il progetto vuole creare una risposta adeguata all’esigenza concreta di occupazione lavorativa per persone con disabilità. La struttura sportiva e ricettiva che si vorrebbe costruire può rappresentare un mezzo, quale strumento operativo, in un percorso finalizzato all’autorealizzazione. L’esperienza lavorativa nelle attività da sviluppare all’interno della struttura può assumere valenza riabilitativa, di inclusione, di socializzazione, in grado di restituire dignità alla persona.

  • OBIETTIVO 3 – Sviluppo economico territoriale

Obiettivo a lungo termine del progetto è quello di creare nuove offerte lavorative e incrementare i livelli occupazionali, soprattutto per le categorie più fragili.

Le associazioni coinvolte, inoltre, collaborando tra loro e creando un’interazione tra vari ambiti, possono offrire una molteplice offerta di attività e servizi per le persone che possono incentivare a loro volta investimenti e ulteriori sviluppi imprenditoriali in un’ottica di turismo accessibile e inclusivo.

  • OBIETTIVO 4 – Sostenibilità ambientale

La ristrutturazione e la costruzione delle nuove strutture, dovrà essere necessariamente abbinata alla ricerca della sostenibilità ambientale.

  • Dal punto di vista energetico (Pannelli fotovoltaici, ecc..)
  • Dal punto di vista del risparmio energetico ( materiali, modalità costruttive, ecc.)
  • Dal punto di vista degli strumenti atti al riciclo (energetico e dei rifiuti).
  • OBIETTIVO 5: Attrattività e identità del quartiere

La struttura dovrà essere aperta a tutta la cittadinanza ed in particolare modo alla popolazione più fragile del quartiere, con la proposta di attività che coinvolgono tutti. Obiettivo creare un luogo di incontro legato, non solo alle attività motorie e sportive, ma anche all’arte e alla cultura, alla formazione e all’integrazione.

Allineamento con il PUG

In conformità con il processo di elaborazione del PUG, il progetto nasce da una conoscenza approfondita e reale del territorio e dei suoi bisogni. I soggetti promotori sono infatti realtà che vivono e operano in questa città da anni e ne conoscono potenzialità e criticità. Condividono – in una visione generale di sviluppo basato sul rispetto e tutela del pianeta e, conseguentemente, delle persone che lo abitano – gli obiettivi della LR 24/2017:

Contenere il consumo di suolo quale bene comune e quindi sviluppare progettazioni che non incidano massivamente sul territorio ma, anzi, lavorando sull’esistente, ne promuovano la ricchezza anche in termini di attrattività turistica.

La rigenerazione urbana come linea programmatica fondamentale: l’intervento proposto mira al miglioramento della qualità urbana in un contesto che è attualmente dismesso o sottoutilizzato. Rigenerare edifici esistenti significa valorizzarne le potenzialità e favorire la riscoperta del quartiere da parte della comunità.